Asma bronchiale: cosa abbiamo imparato e cosa ci aspetta

Dalle prime osservazioni cliniche all’evoluzione della definizione moderna

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da iperreattività bronchiale, che porta a episodi ricorrenti di respiro sibilante, dispnea, senso di costrizione toracica e tosse. È una patologia a decorso variabile, con sintomi che possono regredire spontaneamente o in seguito alla terapia.

Evoluzione storica del concetto di asma

Il termine “asma” ha origini antiche deriva dal greco ἅσθμα (ásthma), che significa “respiro affannoso”. Già nel V secolo a.C. si descriveva l’asma come una condizione legata all’ostruzione bronchiale, sottolineandone la natura parossistica. Galeno, successivamente, ne approfondì gli aspetti fisiopatologici, collegandolo a uno squilibrio dei “quattro umori”.

Nel corso dei secoli, la comprensione dell’asma si è trasformata: dal considerarla una malattia psicosomatica o emotiva si è passati, a partire dal XX secolo, al riconoscimento della sua natura infiammatoria cronica. Grazie ai progressi in immunologia e allergologia, sono state chiarite le basi fisiopatologiche della malattia, identificando diversi mediatori coinvolti (come istamina, prostaglandine, leucotrieni ed eosinofili).

Definizione e classificazione attuali

Secondo la Global Initiative for Asthma (GINA), l’asma è una malattia eterogenea, generalmente caratterizzata da un’infiammazione cronica delle vie aeree, definita da una storia di sintomi respiratori quali respiro sibilante, dispnea, oppressione toracica e tosse che variano nel tempo e in intensità, insieme a una limitazione variabile del flusso aereo espiratorio.

La classificazione moderna include:

Fenotipi clinici:

  • Asma allergico (atopico)
  • Asma non allergico
  • Asma ad esordio tardivo
  • Asma eosinofilico
  • Asma associato a obesità

Endotipi infiammatori:

  • T2-high: associato a un’elevata espressione di citochine di tipo 2 (IL-4, IL-5, IL-13), eosinofilia e rispondente a corticosteroidi e terapie biologiche.
  • T2-low: meno responsivo agli steroidi, con meccanismi patogenetici meno definiti (neutrofilici, paucigranulocitari).

Epidemiologia

L’asma è una delle patologie croniche più comuni a livello globale, con una prevalenza stimata tra il 5 e il 10% della popolazione generale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2023 oltre 260 milioni di persone nel mondo soffrivano di asma, con una mortalità di circa 450.000 decessi all’anno, spesso evitabili.

In Italia, la prevalenza è stimata attorno al 6-7% negli adulti e sale fino al 10-12% nei bambini. L’asma rappresenta una delle principali cause di assenza scolastica e lavorativa, oltre che un importante onere per i sistemi sanitari in termini di costi diretti e indiretti.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio per lo sviluppo e l’aggravamento dell’asma includono:

  • Fattori genetici: familiarità per atopia o asma
  • Esposizione ad allergeni ambientali (acari della polvere, pollini, muffe, forfora di animali)
  • Inquinamento atmosferico, fumo di sigaretta (attivo e passivo), esposizione a irritanti professionali
  • Infezioni respiratorie virali, soprattutto in età pediatrica
  • Obesità e dieta squilibrata
  • Fattori psicologici e stress cronico

Nuovi approcci terapeutici

L’approccio terapeutico all’asma si è arricchito notevolmente negli ultimi anni grazie all’introduzione di farmaci mirati e personalizzati. Oltre ai tradizionali corticosteroidi inalatori (ICS) e beta-2 agonisti a lunga durata d’azione (LABA), oggi sono disponibili:

  • Anticorpi monoclonali (terapie biologiche), indicati per forme gravi e T2-high:
    • Omalizumab (anti-IgE)
    • Mepolizumab, Reslizumab, Benralizumab (anti-IL-5 o anti-recettore IL-5)
    • Dupilumab (anti-IL-4/IL-13)
  • Termoplastica bronchiale: procedura interventistica per pazienti con asma severo non controllato
  • Approcci personalizzati (precision medicine): con identificazione dei biomarcatori (es. eosinofili, FeNO, IgE) per ottimizzare la scelta terapeutica
  • Modelli digitali: telemonitoraggio, app per l’aderenza terapeutica e gestione dei sintomi

Conclusioni

L’asma è una patologia complessa e dinamica, la cui comprensione si è notevolmente evoluta nel tempo. Oggi, grazie alla classificazione fenotipica e all’individuazione degli endotipi infiammatori, è possibile adottare strategie terapeutiche personalizzate che migliorano la qualità della vita dei pazienti e riducono il rischio di riacutizzazioni gravi. La continua ricerca nel campo dei farmaci biologici e l’integrazione della medicina di precisione rappresentano la nuova frontiera nella gestione dell’asma.

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