Le infezioni respiratorie rappresentano una delle maggiori cause di mortalità a livello globale, dove si contano 2,5 milioni di decessi l’anno secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
In Italia influenza e polmoniti sono tra le prime dieci cause di morte: sono causate da virus (come ad esempio i virus influenzali, il virus respiratorio sinciziale, il Covid 19) o batteri (come lo pneumococco responsabile della assai diffusa polmonite pneumococcica).
La prevenzione potrebbe contare su armi molto efficaci, partendo dall’attenzione di famigliari, caregiver, medici di medicina generale e pneumologi verso i pazienti anziani e fragili e favorendo la vaccinazione contro queste patologie.
Le vaccinazioni sono tra gli interventi più efficaci e sicuri in Sanità Pubblica per prevenire alcune malattie infettive, permettendo la protezione del singolo individuo e la riduzione di tali malattie.
Purtroppo in Italia il tasso di copertura vaccinale è molto insoddisfacente: siamo tra il 16° e il 17° posto sui 28 Paesi Ue. Per questo bisogna puntare sulla sensibilizzazione della popolazione, specialmente sull’importanza della vaccinazione per prevenire le infezioni respiratorie
Uno degli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) è promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del cittadino/paziente. Il PNPV evidenzia come la vaccinazione rappresenti un intervento di Sanità Pubblica essenziale, in grado di ridurre l’incidenza e la gravità delle riacutizzazioni nelle patologie croniche respiratorie.
Tra le vaccinazioni raccomandate (quindi non obbligatorie) figurano quelle contro lo Streptococcus Pneumoniae (pneumococco), il virus influenzale , il SARS-CoV-2, quella contro l’Herpes Zoster (l’infezione del quale può avere complicanze polmonari nei soggetti immunocompromessi) e la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale.
Nonostante l’evidenza scientifica a supporto, le coperture vaccinali nei pazienti pneumologici risultano inferiori agli obiettivi ministeriali, con valori spesso inferiori al 50% per alcune vaccinazioni chiave.
In un’ottica di prevenzione secondaria e terziaria, la vaccinazione nei pazienti con patologie respiratorie croniche deve essere considerata un elemento cardine della gestione clinica, con un ruolo fondamentale sia nella riduzione delle esacerbazioni che nel contenimento dei costi sanitari legati alle ospedalizzazioni.
In condizioni ottimali i principali vaccini per i pazienti affetti patologie polmonari croniche, cioè antipertosse, antinfluenzale, anti-Covid, anti-pneumococcico, anti-VRS e anti-HZ, dovrebbero esser proposti e disponibili gratuitamente per tutti i pazienti affetti da patologie respiratorie croniche.
Si ritiene opportuno segnalare quali pazienti siano considerati più fragili e quindi possano essere prioritariamente avviati ad un’offerta vaccinale la più completa possibile.
In particolare:
- Pazienti affetti da BPCO con impegno funzionale e clinico moderato-severo
- Pazienti affetti da asma con impegno funzionale e clinico moderato-severo
- Pazienti con malattie fibrosanti polmonari con impegno funzionale e clinico moderato-severo
- Pazienti con bronchiectasie con impegno funzionale e clinico moderato-severo
- Pazienti in ossigenoterapia domiciliare a lungo termine
- Pazienti in ventilazione meccanica non invasiva e CPAP
A questi pazienti vanno aggiunti tutti coloro che sono a maggior rischio di infezioni delle vie respiratorie severe o loro complicanze e cioè quelli affetti da:
- Malattie cardiovascolari
- Diabete mellito
- Stato di immunosoppressione
- Patologie croniche dei reni e del fegato
- Malattie neurologiche e muscolari che impattano sull’apparato respiratorio, prima fra tutte la SLA
Vaccinazione antinfluenzale
La vaccinazione antinfluenzale riduce la mortalità e le complicanze gravi nei pazienti di età pari o superiore a 60 anni o con condizioni di aumentato rischio per patologie, tra cui le malattie respiratorie. In particolare i pazienti con BPCO, interstiziopatie, bronchiectasie e asma grave devono essere vaccinati contro i virus dell’influenza, preferibilmente con un vaccino inattivato. Questo perché i vaccini antinfluenzali inattivati, che contengono componenti virali, non possono causare infezioni.
Vaccinazione anti COVID-19
E’ raccomandata l’offerta della somministrazione annuale (richiamo) della vaccinazione Covid-19, tra le altre, alle persone ad elevata fragilità (tra cui le persone con malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio) e alle persone di età pari o superiore a 60 anni.
Va segnalato che la distanza dalla precedente dose di vaccino deve essere almeno di tre mesi e che chi ha contratto l’infezione, anche qualora essa sia avvenuta in tempi relativamente recenti, può tranquillamente fare il vaccino.
La vaccinazione COVID può essere co-somministrata (o somministrata a qualsiasi distanza) con tutte le altre vaccinazioni ad eccezione del vaccino anti MPox (zoonosi nota come vaiolo delle scimmie), per il quale rimane l’indicazione di una distanza di almeno 4 settimane (28 giorni) da tutti gli altri vaccini.
Vaccinazione anti-pneumococcica
La vaccinazione anti-pneumococcica con il vaccino pneumococcico coniugato (attualmente è disponibile il PCV20) è raccomandata in tutti i pazienti di oltre 65 anni di età, e nelle persone di qualsiasi età con condizioni di rischio che aumentano la probabilità di gravi complicanze (tra cui le malattie respiratorie), secondo le indicazioni nazionali e regionali.
Nei soggetti con condizione di rischio predisponente è prevista la somministrazione oltre che del vaccino anti-pneumococcico coniugato anche di quello polisaccaridico (PPV23), a distanza di almeno 6 mesi, secondo le ultime indicazioni nazionali e regionali.
Non sono necessari ulteriori richiami. Solo se la prima dose di PPV23 è stata somministrata prima del compimento dei 65 anni è raccomandato un richiamo dello stesso vaccino, dopo almeno 5 anni.
Vaccinazione contro Herpes Zoster
Il vaccino anti Herpes zoster è raccomandato ai soggetti di 65 anni di età e ai soggetti, a partire dai 18 anni di età, a rischio elevato di complicanze associate all’infezione, tra cui le malattie respiratorie.
In generale il razionale per l’attuazione delle misure preventive di contrasto all’HZ attraverso la vaccinazione derivano dal significativo impatto epidemiologico, dalle frequenti e debilitanti complicazioni (in particolare la neuropatie post-herpetiche), dall’impatto negativo sulla qualità della vita delle persone colpite, dalla possibilità subottimale di trattamento delle complicazioni e dai costi per la gestione diagnostica e clinico-terapeutica del paziente con HZ acuto, dai ricoveri ospedalieri, dalle complicazioni e dai costi sociali correlati all’HZ.
È previsto l’utilizzo del vaccino ricombinante adiuvato con una schedula a due dosi a 2 mesi di distanza. Se necessario, tale distanza può variare da 1 a 6 mesi.
Vaccinazione contro Virus Respiratorio Sinciziale (RSV)
Il virus respiratorio sinciziale è un virus stagionale (soprattutto invernale) e altamente contagioso e può essere causa di ricoveri ospedalieri nelle fasce più a rischio (neonati, anziani e adulti sopra i 65 anni) e pazienti con malattie cardiache, renali, epatiche, endocrine, metaboliche o neurologiche sottostanti, pazienti oncologici, pazienti moderatamente-gravemente immunocompromessi e quelli con altre condizioni sottostanti che potrebbero aumentare il rischio di grave malattia respiratoria (ad esempio, fragilità, età avanzata, residenza in una casa di cura). Tra questi gli individui con malattie respiratorie croniche, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), l’asma, le interstiziopatie e le bronchiectasie, sono a maggior rischio di complicanze gravi.
Bibliografia
Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO-ITS/ETS); Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT); Società Italiana di Pneumologia/Italian Respiratory Society (SIP/IRS); Società Italiana di Igiene; Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI). Vaccination strategies in respiratory diseases: recommendation from AIPO-ITS/ETS, SIMIT, SIP/IRS and SItI. Respiration. 2025 Mar 9:1-28.