La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) si conferma come una delle principali cause di morte a livello globale, con 3,5 milioni di decessi in tutto il mondo, pari al 5% circa del totale. Estremamente rilevante anche l’impatto in termini di morbilità cronica, con previsioni di aumento nei prossimi decenni a causa della continua esposizione ai fattori di rischio e dell’invecchiamento della popolazione.
Si tratta perciò di una delle maggiori sfide globali tra le malattie prevenibili e curabili, a cui il Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) dedica una nuova edizione del suo periodico aggiornamento, che ha l’obiettivo di fornire una revisione imparziale delle attuali evidenze per la valutazione, la diagnosi e il trattamento dei pazienti con BPCO, che possa essere di aiuto al medico.
Rispetto alle edizioni precedenti, l’aggiornamento 2025 presenta alcune novità: viene ribadito il fatto che la BPCO resta tuttora una condizione fortemente sotto-diagnosticata, rendendo quindi necessario implementare la diagnosi precoce per identificare i soggetti a rischio, che pur in assenza di ostruzione del flusso aereo presentano sintomatologia cronica. Questa classe di pazienti viene definita “pre-BPCO”.
Altro elemento di rilievo è l’importanza di adottare un approccio terapeutico personalizzato, in funzione delle caratteristiche di malattia (spirometria, valutazione dei biomarcatori) nonché delle caratteristiche del singolo paziente (comorbilità, politerapia ecc).
In questo contesto, il documento per la prima volta inserisce tra le opzioni di trattamento un biologico per i pazienti con BPCO moderata grave ed eosinofilia elevata. Il documento pone anche l’attenzione sull’importanza della profilassi vaccinale nel paziente affetto da BPCO, attenendosi alle raccomandazioni delle principali Linee guida locali. In particolare, con differenti livelli di evidenza (A o B), nei pazienti con malattia stabile si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale annuale, la vaccinazione SARS-CoV-2 aggiornata come da indicazioni OMS e CDC, una dose di vaccino pneumococcico 21-valente (PCV21) oppure PCV20, vaccinazione contro virus respiratorio sinciziale nei pazienti con età ≥ 60 anni con patologie cardiovascolari e/o respiratorie croniche, la vaccinazione contro la pertosse nei soggetti non precedentemente vaccinati durante l’infanzia-adolescenza, la vaccinazione anti herpes zoster nei pazienti di età>50 anni.
INQUADRAMENTO CLINICO
La BPCO è una condizione polmonare eterogenea caratterizzata da sintomi respiratori cronici (dispnea, tosse, produzione di espettorato e/o riacutizzazioni), associati a patologie delle vie aeree (bronchite, bronchiolite) e/o degli alveoli (enfisema) che causano un’ostruzione persistente e spesso progressiva del flusso aereo. La BPCO deriva dall’interazione tra fattori genetici e ambientali nel corso della vita.
I principali fattori ambientali includono:
– fumo di tabacco
– inalazione di sostanze tossiche (inquinamento domestico e atmosferico)
– fattori genetici (es. deficit di α-1 antitripsina) e nell’invecchiamento polmonare.
Il sospetto diagnostico di BPCO deve sorgere in qualsiasi paziente che presenti:
– dispnea
– tosse cronica
– produzione di espettorato
– storia di infezioni ricorrenti delle basse vie respiratorie
– una storia di esposizione a fattori di rischio per la malattia.
La diagnosi si conferma tramite spirometria. con evidenza di una ostruzione del flusso delle vie aeree non completamente reversibile (rapporto tra volume espiratorio forzato in un secondo FEV1 e capacità vitale forzata FVC <0,7 dopo broncodilatatore).